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Associazione Malik

I giovani della Croazia e del Portogallo in barbagia

Dal 26 al 30 maggio 2015 il primo corso di formazione previsto dal progetto NEET si è svolto in Portogallo – un partenariato strategico europeo a cui partecipano tre organizzazioni croate, portoghesi e sarde (Comune di Klis, CETS e Associazione Malik),  approvato dall’Agenzia Nazionale per i giovani croata nel 2014 nell’ambito del programma Erasmus+ e cofinanziato dai comuni di Ollolai e Lodine.

foto3Per cinque giorni trenta giovani foto2barbaricini, croati e portoghesi hanno avuto modo di partecipare ad attività che adottano una metodologia non formale e partecipativa e che sono finalizzate a sviluppare le loro soft skill, sempre più richieste dal mercato del lavoro.

Al training course hanno partecipato cinque giovani di Lodine, due giovani di Ollolai e tre giovani di Belvì.

Tra le attività realizzate si menzionano incontri con gli imprenditori, visite guidate a campus universitari, incubatori di imprese e scuole professionali, proiezione di filmati, attività interculturali e forum di discussione.

Di notevole impatto è stata la visita alla Scuola per l’agricoltura e lo sviluppo rurale di Marco de Canaveses, un istituto in cui gli studenti imparano a coltivare la terra, prendersi cura del bestiame e promuovere un turismo rurale e ambientale.

Il progetto proseguirà da stasera 8 al 12 giugno in Barbagia, dove gli stessi giovani parteciperanno ad attività di vario genere. Sono previsti incontri con imprenditori locali, giochi di ruolo, dibattiti, visite guidate e altre attività interattive.

Il 9 e l’11 giugno le delegazioni straniere saranno accolte dal sindaco neoeletto di Ollolai, Efisio Arbau, e dal Sindaco di Lodine, Antonio Congiu.

L’iniziativa, riconosciuta dall’Agenzia nazionale per i giovani croata come esempio di buona pratica, intende migliorare le competenze professionali e stimolare lo spirito imprenditoriale dei giovani inattivi in Barbagia, a Klis (Croazia) e Baixo Tâmega (Portogallo), diminuire il numero di NEET (giovani che non studiano, non lavorano e non sono impegnati in nessun percorso formativo) nei tre territori e accorciare le distanze tra giovani e decisori politici.

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